Gruppi di ricerca

Ant.Class. Studi e ricerche sul mondo greco, romano e bizantino

Il gruppo di ricerca "Ant.Class", attivo presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli studi di Bergamo (Marzo 2023), si dedica ad attività di studio, ricerca e divulgazione in relazione alle fonti storiche, letterarie e filosofiche del mondo greco, romano e bizantino. 
Un filone di ricerca a cui si dedica con particolare profitto riguarda i ruoli politici, religiosi, sociali, culturali e filosofici ricoperti dalle donne in quell’orizzonte storico-culturale, nonché le figure femminili che ne popolano l’arte e la letteratura.
Il gruppo di ricerca organizza convegni, conferenze, attività didattiche di carattere interdisciplinare - tra cui i laboratori di Lingua greca e di Agiografia - rivolte alla comunità accademica a partire dagli studenti ed eventi di Public Engagement aperti al pubblico e ai docenti e studenti delle scuole superiori. A partire da ottobre 2023 riprenderà a organizzare i cicli di seminari intitolati “Mythoi/logoi”, che saranno dedicati a “Ruoli e figure femminili nel mondo greco, romano e bizantino”.

Referente del gruppo di ricerca: Cecilia Nobili.

COMPONENTI del Gruppo di Ricerca:
Cecilia Nobili (responsabile scientifico) L-FIL- LET/02, Maddalena Bonelli, M-FIL/07, Paolo Cesaretti, L-FIL-LET/07, Monica D'Agostini,L-ANT/02, Lucia Degiovanni, L-FIL-LET/04, Daniela Galli (cultrice della materia in Lingua e Letteratura Latina), Elena Gritti, (RtdA, cultrice della materia in Letteratura e civiltà bizantina);

INIZIATIVE in programma per il 2023 presso l’Università degli studi di Bergamo
Eventi e conferenze su “Ruoli e figure femminili nel mondo greco, romano e bizantino”: 

Eventi di PE:
- 20 aprile 2023. Fedra. Lezioni d’amore, misoginia e libero pensiero. Referenti: Lucia Degiovanni, Cecilia Nobili, Amelia Valtolina.
- 5 ottobre 2023. Donne influenti nella Storia Greca e Romana. Referente: Monica D’Agostini.
Convegni e conferenze:
- 31 marzo 2023. Instruments of Power in the Hellenistic World. Referente: Monica D’Agostini.
- 26 aprile 2023. Erica Filippini (Bologna), Monete al femminile. Il ruolo delle Auguste nell’ideologia imperiale attraverso la documentazione numismatica. Referente: Monica D’Agostini.
- aprile 2023. Maddalena Bonelli, Elisa Ravasio, Manuela Migliorati, seminario di ricerca su Le donne in Platone e Aristotele. Referente: Maddalena Bonelli.
- maggio 2023. Maddalena Giovannelli (USI Lugano), Le Supplici di Euripide sulla scena contemporanea. Referente: Cecilia Nobili.
- novembre 2023-maggio 2024: Seminari Mythoi/logoi su tematiche di genere nel mondo antico.

Altri eventi:
9 marzo 2023. Spettacolo teatrale presso il CUT di Sant'Andrea su: Platone, Simposio, ovvero “La verità sull’amore”. Referente: Paolo Cesaretti, con la partecipazione di Maddalena Bonelli, Cecilia Nobili, Anna Maria Testaverde.

PUBBLICAZIONI in programma su “Ruoli e figure femminili nel mondo greco, romano e bizantino”:
- Maddalena Bonelli, Diotima di Mantinea e il Simposio di Platone, in C. Nobili, R. Saccenti (a cura di), Filosofia e convivialità. Dall’antichità al Medioevo, Milano - Udine 2023, pp. 53-66.
- Maddalena Bonelli, Diotima e Socrate, meri portavoce di Platone?, in M. Bonelli (a cura di), Platonismo e aristotelismo nelle filosofe antiche, medievali e moderne (in via di pubblicazione).
- Paolo Cesaretti, The Life of St. Theophano (BHG 1794). A Critical Edition, with Translation, Introduction, and Notes, Uppsala (2024?).
- Monica D’Agostini, Laodice (3), Seleucid queen, consort of Antiochus (3) III, in Oxford Classical Dictionary.
- Monica D’Agostini, Laodice (2), Seleucid queen, wife of Antiochus (2) II, in Oxford Classical Dictionary.
- Monica D’Agostini, Cleopatra Thea (3), Seleucid queen, consort of Alexander Balas, Demetrius II and Antiochus VII, in Oxford Classical Dictionary.
- Monica D’Agostini, Antigonid Queenship. The Power of the Basilissa in Third Century Documents, in «Hermathena».
- Monica D’Agostini (ed.), Power, Royal Agency, and Elite Women in the Hellenistic and Roman World, in «Ancient History Bulletin» 2023-2024.
- Lucia Degiovanni, La moglie e la concubina: Deianira e Iole nel teatro antico, in «Dioniso».
- Lucia Degiovanni, L'evidentia nella lingua poetica di Seneca, in «Paideia».
- Lucia Degiovanni, The Death and Apotheosis of Hercules at the Comédie-Italienne: from Senecan Tragedy to Commedia dell’Arte, in E. Stafford (ed.), Hercules Performed, Metaforms. Studies in the Reception of Classical Antiquity, Leiden, Brill.
- Daniela Galli, Ovidio Heroides VI Hypsipyle Iasoni: commento, in preparazione.
- Cecilia Nobili, Voci di donne nell’epica. Personaggi e modelli poetici femminili nell’Iliade e nell’Odissea, Roma 2023.
- Cecilia Nobili, L’Inno ad Adone di Prassilla di Sicione (PMG 747), in «Maia».
- Cecilia Nobili, Female Lyric Voices in the Odyssey, in «Philologia Antiqua» 16, 2023.

Arts and Humanities

Il Gruppo di ricerca Arts and Humanities  si pone in assoluta continuità con il Centro di ricerca di Ateneo Arti Visive (CAV) dell’Università degli studi di Bergamo, fondato nel 2005 dal Rettore Prof. Emerito Alberto Castoldi e disattivato unitamente al suo sito a far data dal  1 gennaio 2021.

  • Componenti del gruppo UniBgDipartimento di LFC: Marco Belpoliti, Giovanni Bottiroli, Franca Franchi, Adriano D’Aloia, Stefano Ghislotti, Gabriele Gimmelli, Elio Grazioli, Elena Mazzoleni, Francesca Pagani, Nunzia Palmieri, Gianluca Poldi, Giacomo Raccis, Riccardo Rao, Anna Maria Testaverde, Amelia G. Valtolina, Giovanni C. F. Villa, Sara Volpi Andrea Zucchinali, Alessandra Violi. Dipartimento di LLCS: Michela Gardini, Valeria Gennero, Maria Chiara Pesenti. Dipartimento di IGIP: Daniele Regazzoni. Dipartimento di SE: Stefano Lucarelli. Dipartimento di SUS: Pietro Barbetta.
  • Comitato scientifico: Marco Belpoliti, Franca Franchi, Adriano D’Aloia, Elio Grazioli, Nunzia Palmieri, Anna Maria Testaverde, Alessandra Violi.
  • Coordinamento: Franca Franchi.

    Il Gruppo di ricerca Arts and Humanities, a partire dalle teorie e dalle analisi dei procedimenti artistici e letterari, si occupa delle varie declinazioni del testo: dallo studio dei soggetti iconografici e iconologici alle tematiche dell’immaginario sul versante antropologico; dalla tecnica di realizzazione delle immagini e delle opere d’arte ai problemi inerenti alla loro conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Il gruppo si impegna a mantenere vivi i rapporti, già consolidati come CAV di Ateneo, con le istituzioni e gli enti di Bergamo città e del suo territorio (in particolare: Accademia Carrara, GAMeC, Fondazione Teatro Donizetti, Fondazione Adriano Bernareggi, Biblioteca Civica Angelo Mai, Fondazione Bergamo nella Storia, Archivi storici comunali, Comune di Dalmine ecc.). Relativamente ai rapporti con le Università e i Centri di ricerca, nazionali, internazionali, UE ed extra UE, si rimanda a PUBBLICAZIONI e PROGETTI DI RICERCA IN CORSO che stabiliscono accordi con studiosi e gruppi di ricerca afferenti a QS World University top ranking nell’ambito Arts and Humanities.

Qui di seguito le attività del Gruppo di ricerca Arts and Humanities per il 2023 inerenti a

  • PUBBLICAZIONI
  • PROGETTI DI RICERCA IN CORSO
  • ATTIVITÀ DI FORMAZIONE
  • TERZA MISSIONE (Public engagement – Bergamo NextLevel)
     

* PUBBLICAZIONI

Riviste internazionali indicizzate dall’Anvur in classe per l’area Cun 10

La rivista elettronica open access «Elephant&Castle. Laboratorio dell’immaginario» è indicizzata dall’Anvur in classe A per tutta l’area CUN 10. Fondata nel 2004, la rivista elettronica open access prevede — salvo eventuali numeri speciali, doppi o tripli — il lancio di due call for papers trilingue e/o quadrilingue (maggio e dicembre) e un’uscita semestrale (giugno e dicembre).  Per la presentazione della storia ventennale di «Elephant&Castle. Laboratorio dell’immaginario», si rimanda a:  https://elephantandcastle.unibg.it/index.php/eac/presentazione 
Per contatti: elephantandcastle@unibg.it

N. 29/2023
- «Elephant&Castle. Laboratorio dell’immaginario», Tradurre/tradire. Gianni Celati e l’arte della versione, a cura di Marco Belpoliti (Università degli studi di Bergamo), Gabriele Gimmelli (Università degli studi di Bergamo) e Marina Spunta (University of Leicester).

NN. 30/2023, 31/2023, 32/2023
- «Elephant&Castle. Laboratorio dell’immaginario», Movimento I. Generazioni, storie, trasformazioni / Movimento II. Genealogie, matrici, filiazioni / Movimento III. Rigenerazioni, passaggi, transcodifiche, a cura di Fabio Cleto (Università degli studi di Bergamo) Stefania Consonni (Università degli studi di Bergamo) e Eugenia Allier Montaño (Universidad Nacional Autónoma de México).

La rivista cartacea « Cahiers de littérature française » è indicizzata dall’Anvur in classe A per tutta l’area CUN 10, ad eccezione del settore 10/D1 Storia antica. 

Fondata nel 2005 in collaborazione con Sorbonne Université, la rivista Cahiers de littérature française, prevede un’uscita annuale a dicembre — e eventuali numeri speciali — presso la casa editrice sorboniana Classiques Garnier. Per contatti: revue.cahiers@unibg.it

N. 22/2023
- Cahiers de littérature française – « Déclinaisons du risque: pour une archéologie des imaginaires littéraires des XXe et XXIe siècles », sous la direction de Franca Bruera (Università di Torino), Franca Franchi (Università di Bergamo), Anne Duprat (Université de Picardie), Fiona McIntosh-Varjabédian (Université de Lille).

Collana di ricerca

Fondata nel 2014, la collana di ricerca prevede una o due uscite annuali presso la casa editrice Quodlibet di Macerata. Si propone come un luogo di confronto, connessione e dialogo tra diversi saperi, raccogliendo contributi scientifici dal carattere marcatamente interdisciplinare: la letteratura, la storia dell’arte, le discipline dello spettacolo, la storia, la filosofia, il cinema, le scienze sociali e i nuovi media sono alcune tra le principali aree di interesse coinvolte nel progetto editoriale, che intende rappresentare un crocevia di approcci e metodologie critiche, al fine di istituire rapporti di contaminazione fecondi tra i differenti ambiti presi in considerazione. I sei volumi attualmente raccolti nella collana rappresentano contributi in linea con questa vocazione interdisciplinare, con particolare attenzione al rapporto tra parola e immagine.

2023

Andrea Zucchinali, Crimine o miracolo. I collages di Max Ernst.

Maria Elena Minuto, Marcel Broodthaers: il bestiario.

Volumi collettanei internazionali

2023

  •  Sono già programmati e in fase di lavorazione i seguenti due volumi collettanei.

-Atti delle due giornate Giornate in onore del Rettore (1999-2009) Prof. Emerito Alberto Castoldi (1941-2019),  Aula Magna UniBg, 4-5 ottobre 2022.

4  ottobre 2022: Saluti istituzionali: Prof. Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo; Prof. Alfredo Paternoster, Direttore del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione; Prof.ssa Maria Grazia Porcelli, a nome e per conto di Stefano Bronzini, Rettore dell’Università degli studi di Bari.  Apertura Lavori: Prof.ssa Maria Rosa Faliva Castoldi; Prof.ssa Franca Franchi; Dott. Giuseppe Giovanelli; Dott.ssa Fernanda Croce; Dott. Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti; Prof. Luca Pietromarchi, già Rettore Università degli studi Roma Tre; Prof. Claudio Milanesi, Direttore del centro internazionale CAER (Centre Aixois d’Édudes Romanes), Université Aix-Marseille; Prof. Jonathan Pollock, Vice-prorettore relazioni internazionali di Perpignan UPVD e Coordinatore generale della laurea magistrale europea EMM Crossways in Cultural Narratives. Associazione Sigismondo Malatesta: Prof. Paolo Amalfitano, Presidente; Prof.ssa Marina Colonna; Prof. Franco Fiorentino; Prof.ssa Loretta Innocenti; Prof.ssa Maria Grazia Porcelli. Associazione Seminario di Filologia Francese: Prof.ssa Anne Angèle Schoysman, Presidente Associazione Seminario di Filologia Francese. Intervento Musicale a Pianoforte Solo del Maestro Tommaso Zucchinali, Plaisir d'amour, romanza composta attorno al 1785 da Jean-Paul-Égide Martini su parole di Jean-Pierre Claris de Florian.

  1.  ottobre 2022, Convegno In dialogo con l’immaginario di Alberto Castoldi

Fulvio Adobati, Renato Ferlinghetti, La nascita del CST come risposta a un bisogno di dialogo territoriale. Dalla riflessione all’azione: il CST -Lelio Pagani- e la cultura dei luoghi; Elena Agazzi, Unica Zürn e il surrealismo di Bellmer; Marco Belpoliti, Spazi bianchi: colore e scrittura; Oliviero Bergamini, Epifanie dell’Informe, Epifanie dell’Informazione: Alberto Castoldi e (il mio) dilemma tra accademia e giornalismo”; Paolo Cesaretti, Alberto Castoldi, tra ascetismo bibliofilo e cultura dialogante; Sara Damiani, Il corpo come archivio organico; Elisabetta De Toni, L’immaginario delle mappe; Marina Dossena, Ai confini del mistero. Omaggio ad Alberto Castoldi attraverso il gotico scozzese; Riccardo Fanciullacci, Il congedo dei valori e il desiderio insegnante; Franca Franchi, Andrea Zucchinali, Un autre monde, Da Grandville & Company alle Avanguardie; Michela Gardini, Raul Calzoni, Epifanie del vampiro; Valeria Gennero, Alberto Castoldi e le regole del gioco; Enrico Giannetto, Note su Blanchot; Elio Grazioli, Epifanie dell'Informe; Barbara Grespi, Alessandra Violi, Fantasmagorie, immagini, media, illusioni; Stefano Lucarelli, Congedandosi dalla paura: Alberto Castoldi sulla crisi dei valori nella modernità; Alessandra Marzola, Alberto Castoldi, Abitare l'errance (2016) e Carlynx Elbeau,  Habiter l'Errance (2022); Elena Mazzoleni, Pierrot, la maschera della modernità. A teatro con Alberto Castoldi; Maria Grazia Meriggi, Alberto Castoldi lettore e interlocutore della storia sociale. Un dialogo italofrancese; Claudio Milanesi, Il Giallo, l’alto e il basso. Riflessioni retrospettive su Splendori e miserie del romanzo poliziesco; Francesca Pagani, Scienza e meraviglia. L’invito al viaggio di Alberto Castoldi; Nunzia Palmieri, Alberto Castoldi sulle tracce del flâneur; Alessandro Perissinotto, Gide ha scritto anche Legal Thriller? Una forma di investigazione che sarebbe piaciuta ad Alberto Castoldi; Maria Chiara Pesenti, In omaggio a Alberto Castoldi. L’immaginario degli oggetti: le scatole di Palech, Fedoskino, Choluj e Mstëra, Luca Pietromarchi, In omaggio a Alberto Castoldi, Le flâneur; Telmo Pievani, Un congedo immaginario: per Alberto; Jonathan Pollock, Une flânerie avec Steevie Smith; Giacomo Raccis, Ritratto dell'artista «en cauchemar». Omaggio a Alberto Castoldi; Riccardo Rao, Giocare con il medioevo: incontro con Alberto Castoldi; Daniele Regazzoni, Caterina Rizzi, Dal COGES al CAV di Ateneo, Per un medaglione di chiusura; Anna Maria Testaverde, L'altra (mia) Bergamo di Alberto Castoldi. Tra memoria e metodologia di studi; Claudia Villa, Il fascino del colibrì: storia di una amicizia; Giovanni Carlo Federico Villa, Archivi della memoria, archivi dell'identità: il farsi Storia di Alberto Castoldi.

 

  • 1924–2024: il Surrealismo attraverso le sue riviste (cfr. punto 1. di PROGETTI DI RICERCA IN CORSO qui di seguito).

 

* PROGETTI DI RICERCA IN CORSO

In considerazione dell’approssimarsi del centenario del Surrealismo, il Gruppo di ricerca Arts and Humanities ha inteso focalizzare una delle sue attività intorno al progetto triennale di cui al punto 1. qui di seguito. 

1. 1924–2024: il Surrealismo attraverso le sue riviste

Progetto di ricerca triennale (01/07/2020 - 01/09/2023) plurisciplinare 1924–2024: il Surrealismo attraverso le sue riviste lega UniBg alla sede francese Sorbonne Université e alla sede  Université de Tours. Il progetto di ricerca, in previsione della ricorrenza del centenario del Manifeste du Surréalisme (pubblicato da André Breton nell’autunno del 1924), si propone una rivisitazione delle varie componenti di carattere specificamente culturale (artistico, letterario, teatrale, fotografico e cinematografico, ma anche filosofico-politico e ideologico) che hanno contribuito a determinare uno specifico “spazio” della creatività occupato dall’esperienza surrealista. Si tratta di un’esperienza che è stata percepita come particolarmente problematica e inquietante proprio per la ricchezza degli apporti che ha saputo catalizzare, e che ha determinato le reazioni più diverse: dall’adesione entusiastica e acritica alle polemiche più aspre fino alla condanna e al rifiuto, anche in termini politici.

Il progetto propone il tentativo di rileggere la parabola del movimento attraverso lo studio specifico delle riviste animate dai suoi componenti, vale a dire i prodotti collettivi che più efficacemente ne hanno rivelato la complessità interdisciplinare e la forza teorica, ma anche le contraddizioni e i conflitti interni. La centralità delle riviste, nell’economia complessiva del movimento, d’altronde, era stata già rilevata con la consueta forza anticipatrice da Walter Benjamin, che proprio a partire dalla manipolazione di questo materiale elabora, nel 1929, il suo studio matriciale Der Surrealismus. Die letzte Momentaufnahme der europäischen Intelligenz (Il Surrealismo. L’ultima istantanea sugli intellettuali europei, cfr. Gershom Scholem, Walter Benjamin. Histoire d’une amitié, 1981). Oltre alle riviste “ufficiali” del movimento (La Révolution surréaliste, edita tra il 1924 e il 1929, e Le Surréalisme au service de la Révolution, 1930-1933), saranno prese in considerazione le esperienze editoriali animate dal gruppo dei surrealisti “dissidenti” (tra cui spiccano Robert Desnos, Michel Leiris, André Masson), riunitisi intorno alla carismatica figura di Georges Bataille, come Documents (1929-1930) e Acéphale (1936-1939). La rivista edita da Albert Skira tra il 1933 e il 1939, Minotaure, nasce da una parziale ricomposizione delle fratture interne al movimento, analogamente a Contre-attaque (1935-1936), mentre VVV (1942-1944), fondata dai surrealisti rifugiatisi negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, rappresenta un fondamentale momento di analisi dello “stato di salute” del movimento, a vent’anni dalla sua nascita. Alcuni testi fondamentali pubblicati sulla rivista, come Prolégomènes à un troisième manifeste du Surréalisme ou non, o Situation du surréalisme entre les deux guerres, testimoniano del momento di autoanalisi del Surrealismo. Con un analogo obiettivo, nel 1950, l’Alamanach surréaliste du démi-siècle fornisce un “Panorama du démi-siècle”, un bilancio del movimento al giro di boa del secolo, in seguito alla seconda Exposition Internationale du Surréalisme (1947) e a tentativi di sperimentazione più radicali come l’Encyclopédie Da Costa, nata sotto l’egida di Marcel Duchamp e Robert Lebel (1947) e presto dimenticata, come testimonia l’assoluta assenza di studi dedicati. Il Surrealismo poi ha avuto una larga diffusione internazionale che ha determinato la nascita di cenacoli in tutte le situazioni nazionali europee, ognuna delle quali ha prodotto almeno una rivista propria e al tempo stesso collegata alle altre in un circuito di scambio e di rapporti oggi sempre più interessante da studiare. Basti citare riviste belghe come Variétés (di recente pubblicazione lo studio collettivo, diretto da Sam Stourdzé e Ronny Gobyn, Variétés: Avant-garde, surréalisme et la photographie 1928-1930, 2019) o quelle del folto gruppo praghese o l’esperimento dell’inglese Mass Observation. L’analisi di alcune esperienze più tarde e molto meno note – su tutte l’ultima rivista diretta da Breton, La Brèche (1961-1967), anch’essa mai divenuta oggetto di uno studio critico – permetterà infine di approfondire le dinamiche interne al Surrealismo nella sua parabola discendente, e insieme il suo legato alla contemporaneità: in quest’ottica saranno rivalutate alcune esperienze artistico-letterarie, anche e soprattutto di autrici-artiste, parzialmente o totalmente trascurate dalla critica recente: per esempio Laure, Joyce Mansour, Sibylle Ruppert, Toyen. Il progetto di ricerca si integra con la donazione all’Università degli studi di Bergamo del “Fondo De Micheli” costituito dal patrimonio artistico ed archivistico del critico d’arte Mario De Micheli, uno dei primi e più autorevoli storici dell’arte italiani a dedicare studi approfonditi alle avanguardie storiche del Novecento, a partire dalla sua tesi di laurea, dedicata alla poesia surrealista. Date le grandissime potenzialità della Collezione e dell’Archivio sia in termini di valore artistico che di studio, ricerca e formazione (cfr. Verbale CA n. 3/2021), l’obiettivo in questo caso sarà, attraverso la consultazione sistematica del contenuto del fondo, definire i contorni del rapporto tra De Micheli e il Surrealismo, considerato anche nelle sue ricadute fuori dai confini francesi.

Team internazionale dei docenti studiosi del Surrealismo

Università degli studi di Bergamo 
“Letteratura francese”: Franca Franchi, Francesca Pagani; “Letteratura inglese”: Alessandra Violi; “Storia dell’arte moderna”: Giovanni C.F. Villa;  “Storia dell’arte contemporanea”: Elio Grazioli, Andrea Zucchinali; “Discipline del teatro e dello spettacolo”: Anna Maria Testaverde, Elena Mazzoleni; “Letteratura italiana contemporanea”: Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis; “Critica letteraria e letterature comparate”: Marco Belpoliti, Gabriele Gimmelli.

Università degli studi di Torino
“Letteratura francese”: Franca Bruera.

Sorbonne Université
“Stilistica e poetica nelle lettere e nelle arti”: Jacques Dürrenmatt; "Teoria del montaggio e storia del cinema": Arnaud Maillet.

Lomonosov Moscow- Ist. Mondiale di Letteratura Accademia delle Scienze di Mosca
“Letterature europee XX e XXI”: Elena Svetlana Galtsova

La scrivente, responsabile del progetto, ha posto in dialogo professori e ricercatori, italiani e non, appartenenti all’ambito delle scienze umanistiche: lingue e letterature, storia dell’arte contemporanea e della cultura visuale, discipline dello spettacolo, filosofia, storia, antropologia, cinema, musicologia, fumetto. Svariati gli incontri via Meet e in presenza lungo tutto l’arco del 2022.

Quanto alla pubblicazione del volume 1924–2024: il Surrealismo attraverso le sue riviste entro dicembre 2023-gennaio 2024.

In attesa di altri preventivi rispetto a quelli già pervenuti – e depositati presso il Presidio di LFC – da parte della casa editrice Skira e dalla società di traduzioni Scriptum, si concorda sull’idea di una edizione in tre lingue separate (italiano, francese e inglese). Il preventivo di Skira prevede il “formato-libro” (15x21 cm, brossura con alette) e, come da noi richiesto, un massimo di 10 immagini a contributo (a colori). A proposito delle immagini, si verificherà con l’editore la questione dei diritti d’autore per la loro riproduzione.

A prescindere dalla scelta dell’editore, la traduzione dei contributi, affidata a un’agenzia esterna, prevede un costo che si aggiungerà a quello stabilito per il lavoro di redazione e stampa del volume. Solo a fronte dei preventivi definitivi sarà quindi possibile valutare l’entità complessiva della spesa in relazione ai fondi disponibili per il progetto.

Responsabile del progetto: Franca Franchi. 

 

2. Culture dell’immagine

Tale ricerca si pone l’obiettivo di indagare il mondo delle immagini tenendo conto della loro pervasività e trasversalità nel panorama culturale dal Rinascimento alla contemporaneità e mantenendo sempre l’attenzione sulla complessità delle relazioni tra produzione visiva e letteraria.

  • Archeologia dell’immaginario: immagini, documenti, corpi, testi

All’intersezione fra più saperi, le immagini attraversano il tempo in modi imprevedibili, contraddittori, fatti di sentieri spesso interrotti, certo mai lineari. L’archeologia dell’immaginario lavora attorno ai materiali della storia, dai testi letterari e poetici ai documenti visivi, privilegiando le genealogie alternative, le tradizioni sommerse, le risorgenze delle immagini o la loro capacità di prefigurare il futuro. Il corpo, medium delle immagini e veicolo degli immaginari vissuti, è elemento centrale del progetto, con particolare attenzione agli ambiti della moda, della traduzione ecfrastica, degli intrecci fra medicina ed estetica e fra arte e antropologia. (Referenti: Franca Franchi, Francesca Pagani, Daniele Regazzoni, Alessandra Violi, Amelia G. Valtolina). 

  • Immagini e arte 

L’arte è un terreno privilegiato e al tempo stesso specifico di produzione di immagini. Per questo è ambito di studio non solo per gli aspetti di documentazione ma anche di interrogazione sul ruolo dell’immagine e dell’espressione all’interno del vasto mondo delle immagini. I suoi rapporti con la parola e con le altre espressioni non solo visive sono poi negli ultimi decenni al centro di nuove riflessioni che la pongono all’interno di un contesto di studi visivi e culturali che hanno aperto nuovi orizzonti. (Referenti: Elio Grazioli, Giovanni C.F. Villa). 

  • Immagini, scienza e tecnologia

Le tecnologie di virtualizzazione e la capacità di modellare e simulare umanoidi virtuali permettono di implementare soluzioni di supporto ad esperienze di natura artistica. Così il tracciamento dei movimenti dei visitatori di una mostra e lo studio del loro comportamento ha valore sia per le esposizioni reali sia nella fase di concezione e predisposizione di esposizioni virtuali, base di partenza per lo sviluppo di nuovi percorsi o modalità espositive ed esperienziali.

D’altro canto, dai disegni di Richer e dalle fotografie della Salpêtrière, fino alle tecniche di neuroimaging, l’immaginario medico e psicologico ha attraversato gli usi e gli strumenti più vari. Raccogliere queste esperienze, come un archivio delle immagini della sofferenza, può servire a comprendere le finalità storiche del controllo scientifico sul corpo umano, tra cui quanto le migliori intenzioni di efficacia tecnologica abbiano nascosto, o rivelato, differenti forme della “questione sanitaria”, dall’uso salvifico delle vaccinazioni ai criminali progetti di sterminio.

Inoltre, le tecnologie scientifiche applicate allo studio delle immagini e delle opere d’arte - grafiche, pittoriche, testuali, fotografiche... - permettono di leggere oltre l’immagine visibile con ulteriori immagini (multispettrali, ricostruzioni virtuali, etc.) che richiedono criteri interpretativi propri e spesso di natura interdisciplinare, avviando percorsi di confronto e ricerca. (Referenti: Pietro Barbetta, Giovanni C.F. Villa). 

  • Immagini e cultura di massa

Nelle diverse culture l’immagine ha una fruibilità diffusa a tutti i livelli di appartenenza sociale. L’immagine a grande diffusione costituisce l’essenza del patrimonio identitario e nello stesso tempo è protagonista nei secoli di una migrazione da una cultura all’altra, divenendo protagonista del dialogo fra culture. Le costanti migrazioni, nelle modalità contemporanee multimediali, hanno portato contaminazioni tra tipologie iconografiche e spettacolari, che si sono tradotte in forme artistiche nuove a larga diffusione di massa universalmente condivise. Le ricerche sono finalizzate allo studio delle modalità delle immagini popolari moderne: il loro rapporto con il pubblico, ora fondato sul coinvolgimento attivo, e i loro principi estetici tesi alla messa in discussione del rapporto tra canone e innovazione. (Referenti: Elena Mazzoleni, Maria Chiara Pesenti, Anna Maria Testaverde). 

  • Immagini artistiche, economiche e giuridiche

Nell’ambito delle scienze sociali, e in particolar modo nell’economia politica e nel diritto, le immagini artistiche ricoprono un ruolo fondamentale. Le opere d’arte sono a tutti gli effetti documenti d’epoca: l’analisi degli strumenti adoperati per la loro esecuzione, le relazioni sociali, economiche e giuridiche che ne regolano l’esistenza, la scelta dei soggetti e le caratteristiche degli oggetti costituiscono delle fonti di grande rilevanza per la comprensione della storia dei sistemi economici e sociali, dal punto di vista materiale ma anche delle idee. (Referenti: Stefano Lucarelli, Giovanni C.F. Villa).

3. “DOCUMENTS” | Studi sull’antropologia dell’immaginario

Diretta da Georges Bataille, la rivista “DOCUMENTS” rappresenta, nel breve arco della sua esistenza (1929-1930), uno straordinario momento di ripensamento sia della nozione tradizionale di arte sia di quella di avanguardia, le cui ripercussioni sono tuttora attuali. Punto nodale della rivista è il ruolo pilota riservato da Bataille alle scienze umane. In particolare l’etnologia, rifondata sotto l’impulso di Emile Durkheim e di Marcel Mauss, viene posta al centro del lavoro di “smontaggio teorico” messo in atto dai collaboratori. In opposizione, da un lato, all’estetismo accademico, dall’altro, al surrealismo, la rivista – cui partecipano i maggiori etnologi del tempo: Michel Leiris, Carl Einstein, André Schaeffner, Marcel Griaule… – attribuisce un ruolo centrale alle scienze umane, privilegiando un processo di decostruzione delle categorie estetiche tradizionali in cui ebbe forte rilievo l’uso trasgressivo della fotografia (Jacques-André Boiffard; Eli Lotar) e dell’immagine cinematografica (Sergej Michajlovič Ėjzenštejn), volto a scardinare il concetto di antropomorfismo. Il progetto di ricerca intende promuovere un approccio all’immaginario antropologico delle arti e della letteratura, vale a dire a quella “modernità etnografica” che sta al centro delle ricerche di James Clifford (I frutti puri impazziscono), prendendo a riferimento sul piano metodologico gli apporti di Aby Warburg, di Walter Benjamin e di Jean Baudrillard. Tra le tematiche che caratterizzano il progetto internazionale vi sono: il sistema degli oggetti, il collezionismo, il paesaggio e la geografia letteraria, le forme dell’immaginario, le eterotopie, i luoghi della memoria. Nell’ambito di tale progetto internazionale è stata promossa l’organizzazione di alcuni tra i più rilevanti convegni internazionali dedicati alla rivista “DOCUMENTS” e ai protagonisti che l’hanno animata, contribuendo in modo decisivo all’avanzamento degli studi sul tema: di particolare impatto scientifico sono stati i 2 convegni: Documents: une revue hétérodoxe, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia, l’Università La Sapienza, l’Università di Roma Tre e la Libera Università Maria Ss. Assunta (Roma, Palazzo Farnese, Ambassade de France en Italie, 11-12 giugno 2009) e Jacques-André Boiffard, la parenthèse surréaliste, organizzato in collaborazione con il Centre Georges Pompidou, Sorbonne Université e (Parigi, Centre Pompidou, 14 gennaio 2015). Tra i principali prodotti della ricerca si annoverano infine gli atti del convegno romano – Franca Franchi, Marina Galletti (a cura di), Documents, una rivista eterodossa, Bruno Mondadori, Milano 2010 – e parte dei volumi pubblicati nella collana internazionale “Dietro lo specchio”, edita da Quodlibet (in particolare, Andrea Zucchinali, Jacques-André Boiffard: storia di un occhio fotografico, Quodlibet, Macerata 2015; Alberto Castoldi, Epifanie dell’informe, Quodlibet, Macerata 2018).Comitato scientifico: Simon Baker (Direttore della “Maison Européenne de la Photographie” -MEP- Parigi), Marco Belpoliti,  Franca Franchi, Didier Girard ( “Letterature Comparate”, Université de Tours), Elio Grazioli, Rosalind Krauss (Critica d’arte e Prof.ssa emerito di “Storia dell’arte e dell’archeologia”, Columbia University, New York), Nunzia Palmieri, Telmo Pievani (“Filosofia delle Scienze Biologiche”, Università di Padova), Alessandra Violi.

Coordinamento: Franca Franchi.

4. ARTE | MODA Archive

Il progetto di ricerca ARTE | MODA ARCHIVE sviluppa per la prima volta a livello internazionale un archivio di immagini relative a dipinti datati dall’inizio del XIV alla fine del XIX secolo, documenti iconografici imprescindibili per la conoscenza della moda e del costume e della loro evoluzione nel corso di oltre cinque secoli. 
I dipinti, i ritratti in modo specifico, costituiscono le uniche fonti visive per conoscere, attraverso le immagini, le trasformazioni che l’abito e i suoi accessori hanno subito nel corso dei secoli, soprattutto fino alla seconda metà del Seicento quando le nuove fogge incominciano ad essere divulgate dai figurini, dai primi periodici specializzati nella moda (Parigi, gennaio 1786) e, dalla metà del XIX secolo, dalla grande diffusione dell’affiche pubblicitaria e della fotografia. Il dipinto viene trattato nel progetto ARTE | MODA ARCHIVE come puro documento storico, testimonianza visiva dei mutamenti dell’abbigliamento tra medioevo e età moderna, dettati nel corso dei decenni da molteplici fattori, sociali, politici, culturali, economici e psicologici. La scelta di archiviare solo dipinti datati, e non databili, è centrale nel progetto al fine di creare un catalogo scientifico che riproduca mode, dettagli, accessori, tessuti che solo apparentemente si ripetono senza variazioni nella moda del periodo storico trattato. Studiosi, ricercatori e appassionati di moda possono in questo modo attingere a riferimenti iconografici della moda riconducibili ad anni precisi, per confronti stilistici, proposte di datazione e comprensione visiva delle trasformazioni che la moda ha subito, in tutta Europa, nei secoli che hanno segnato il trionfo, a diverse riprese, della moda italiana, spagnola e olandese, francese e inglese. L’archivio prevede un ordinamento suddiviso per tipologie vestimentarie (abiti femminili, maschili, dell’infanzia, accessori e tessuti) a sua volte ordinate in schede che presentano uno sviluppo cronologico (dal XIV alla fine del XIX secolo). Comitato scientifico: Anna Biagiotti, Jane Bridgeman ( “Storia del vestito, del costume e della moda”, University of The Arts London), Massimiliano Capella, Franca Franchi, Giovanni C.F. Villa. Direzione scientifica: Massimiliano Capella. Responsabile esecutivo: Elisabetta De Toni. Collaboratori: Clara Pellegris, Sara Volpi. http://artemoda.unibg.it

5. Diagnostica beni culturali

L’attività di diagnostica si concentra sulla ricerca e sull’applicazione delle analisi scientifiche non invasive allo studio ai fini conoscitivi e conservativi di opere d’arte di varia epoca e tipologia, policrome e non, realizzate su diversi supporti: legno, tela, muro, carta, pergamena, metallo, vetro, etc.
L’applicazione delle analisi è vista come un aspetto fondamentale della conoscenza del manufatto, fornendo dati utili allo storico come pure ai fini della sua fruizione e conservazione ottimale. Questi obiettivi implicano il dialogo di competenze multidisciplinari scientifiche (fisiche, chimiche, ambientali, ingegneristiche), umanistiche (storiche, artistiche, filologiche, museologiche) e di saperi tecnici negli ambiti della conservazione e del restauro.  La diagnostica si avvale di tecnologie avanzate e ottimali messe a punto in progetti di rilievo nazionale e internazionale. A partire dal 1998 sono state esaminate oltre 4000 opere in prestigiose collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Particolarmente attento ai progetti territoriali che prevedano una valorizzazione del patrimonio artistico e storico anche attraverso la conservazione delle opere, ha collaborato con la Regione Veneto e la Regione Marche per ampi progetti su Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Lorenzo Lotto, Tiziano. Collabora da un decennio con le Scuderie del Quirinale di Roma e con varie Soprintendenze ai Beni Storici e Artistici, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia per numerosi progetti, da Antonello da Messina alla pittura del XV-XVI secolo, a Tiepolo e Hayez. Comitato scientifico: Gianluca Poldi, Giovanni C.F. Villa.

6. Giacomo Manzù in dialogo con i protagonisti del Novecento

Intorno allo scultore bergamasco Giacomo Manzù è stato sviluppato un progetto di ricerca dedicato alla ricostruzione, attraverso lo spoglio degli epistolari, delle relazioni personali e artistiche con figure di rilievo della cultura contemporanea. Artista di rilevanza internazionale, capace di conquistare un profilo in certo senso “istituzionale”, Manzù ha portato avanti nel corso degli anni una ricerca artistica personale, che non sempre la critica ha saputo riconoscere nella sua originalità. Negli ultimi anni, la sua figura è stata al centro di importanti ricerche (Giacomo Manzù 1938-1965. Gli anni della ricerca, a cura di M. Cattaneo, M.C. Rodeschini 2008; Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana, a cura di B. Cinelli, D. Colombo 2016 e da ultimo B. Cinelli, Sulle tracce di Manzù. Indizi per una biografia: 1927-1977), volte a riscattarne l’immagine rispetto ad alcune rappresentazioni “codificate” e ormai tradizionali. In questo contesto, il progetto di ricerca, sviluppato dal già CAV di Ateneo, grazie anche al finanziamento di un assegno di ricerca (della durata di due anni) finanziato dall’Ateneo e dal Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, ha permesso di ricostruire una fitta rete di relazioni intellettuali e artistiche intrattenute da Manzù, in particolare nel corso degli anni Trenta e Quaranta, con letterati (Quasimodo, Ungaretti, Pasolini, Scialoja), editori (Scheiwiller, Rosa e Ballo, Edizioni Uomo) e altre figure del mondo dell’arte e della cultura. Queste relazioni consentono di arricchire la conoscenza del modus operandi e della genesi di importanti opere dello scultore, ma anche di illuminare da un’altra, inedita prospettiva alcune sue decisive “svolte” artistiche. Tale ricerca ha potuto avvalersi anche della collaborazione del Rettorato e di importanti istituzioni culturali del territorio (GAMeC, Accademia Carrara, Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Museo Arte Tempo di Clusone), con le quali è stato realizzato il volume Giacomo Manzù. I suoi esordi a Bergamo. Il fregio del Monumento ai Fratelli Calvi (a cura di A. Pizzigoni e V. Raimondo, Bolis 2020).
Più di recente, grazie anche alla stipula di un accordo tra l’Università degli studi di Bergamo, l’Università degli studi Roma Tre, la Fondazione Giacomo Manzù e la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, è stato dato un nuovo impulso all’attività di ricerca intorno allo scultore, con il coinvolgimento di alcune risorse dell’ateneo (Dipartimento di Scienze Umane e Sociali) e del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione. La prima iniziativa è stata coordinata da Barbara Cinelli, Sara Damiani e Nunzia Palmieri e ha visto partecipare studiosi e studiose (Barbara Cinelli, Antonello Frongia, Giacomo Raccis, Valentina Raimondo), ma anche esponenti delle principali istituzioni storico-artistiche cittadine (GAMeC, Accademia Carrara, Museo delle Storie). Saranno questi gli interlocutori con i quali il progetto di valorizzazione dell’opera e della biografia dello scultore proseguirà nei prossimi anni. Coordinatrice: Nunzia Palmieri. Collaboratori: Giacomo Raccis.

7. SINaB – Seminario Internazionale di Narrativa Breve
Il Seminario Internazionale di Narrativa Breve (SINaB) si propone come un osservatorio   sulle forme della narrazione breve, nelle sue più consuete espressioni contemporanee (short story, microracconto…), ma anche nelle manifestazioni ibride e non classificate (la varia fenomenologia del frammento), così come in quelle originarie (novella, apologo, agiografia). Dando maggiore rilievo alle iniziative dedicate al racconto breve italiano organizzate dalla prof.ssa Nunzia Palmieri e dal prof. Giacomo Raccis all’Università di Bergamo dal 2015, SINaB intende sviluppare e promuovere ricerche su quella che si presenta come una tradizione fondante della letteratura italiana, ma anche definire un repertorio di letture, idee e teorie che permettano di favorire una discussione  scientificamente puntuale intorno a questo tema, raramente indagato in maniera sistematica e comprensiva della varietà delle sue declinazioni.
Tra gli obiettivi  di SINaB c’è l’individuazione e lo sviluppo delle diverse linee di ricerca che convergono intorno a questo tema, dalla prospettiva storica a quelle critico-comparativa, dalla declinazione teorico-metodologica a quella didattica e divulgativa, dall’orientamento editoriale a quello relativo ai processi di fruizione e ricezione della forma breve.

L’attività di SINaB viene coordinata da un comitato scientifico internazionale composto da Bruno Falcetto (Università degli studi di Milano), Valeria Giannetti-Karsenti (ELCI Sorbonne Université), Elisabetta Menetti (Università di Modena e Reggio Emilia), Enrico Palandri (University College London), Nunzia Palmieri e Giacomo Raccis (Università degli studi di Bergamo), Mara Santi (Universiteit Gent), Massimiliano Tortora (Sapienza Università di Roma) e raccoglie competenze e conoscenze relative ai diversi ambiti di ricerca intorno alle forme brevi del racconto. Il comitato scientifico ha il compito di organizzare e promuovere occasioni di confronto, in particolare nella forma di convegni internazionali, giornate di studi dedicate a dottorandi e giovani ricercatori, laboratori di studio e ricerca rivolti agli studenti, oltre alla pubblicazione di contributi e volumi dedicati al tema.

L’attività di SINaB intende raccogliere e sviluppare a un livello di rilievo accademico nazionale e internazionale l’attività svolta a partire dal 2015 presso l’Università di Bergamo nell’ambito del seminario di ricerca sul racconto breve, condotto attraverso cinque giornate di studi: Racconto contemporaneo italiano nel 2015 (atti raccolti in Il racconto italiano.

Tra forma chiusa e precarietà, a cura di D. Sinfonico, G. Raccis, «Nuova Corrente», 157, 2016); Genealogie del racconto contemporaneo nel 2016 (Genealogie del racconto contemporaneo, a cura di D. Sinfonico, G. Raccis, «Nuova Prosa» 67, 2017); Racconti di una vita. La narrazione biografica breve nella tradizione contemporanea nel 2017 (Racconti di una vita. La narrazione biografica breve nella tradizione contemporanea, a cura di D. Sinfonico, G. Raccis, «Nuova Corrente», 162, 2018); Alle soglie del racconto.

Nei dintorni della narrativa breve italiana nel 2019 (interventi tratti dai contributi del seminario sono usciti nella sezione miscellanea di «Griseldaonline», vol. 18, n. 2/2019 e vol. 19, n. 1/2020); A scuola di racconto. La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve italiana nel 2021 (A scuola di racconto. La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve italiana, a cura di G. Raccis, sezione monografica di «O.b.l.i.o.», n. 44, inverno 2022) e il convegno internazionale Numeri primi. Strategie della brevità nel Novecento italiano nel 2022 (atti in corso di pubblicazione).

Coordinamento scientifico per l’Università degli studi di Bergamo: prof.ssa Nunzia Palmieri e prof. Giacomo Raccis

 

* ATTIVITÀ DI FORMAZIONE

Il Gruppo di ricerca Arts and Humanities promuove un collegamento tra ricerca applicata e didattica in particolare all’interno:

  • dei corsi di Laurea in Lettere Triennale (L-10) e Magistrale (LM-14);
  • dell’Ambito 2 in “Teorie e analisi e dei processi artistico-letterari” del dottorato in “Studi Umanistici Transculturali” dell’Università degli studi di Bergamo.

Più nello specifico, il gruppo di ricerca ha previsto una formazione organizzata attorno a project work composti da un insieme di attività coordinate da un responsabile e costruite attorno a progetti di ricerca nazionali ed internazionali realizzati e in corso di realizzazione presso il Dipartimento di LFC.

  • In considerazione dell’approssimarsi del centenario del Surrealismo, da cui muove il progetto triennale di cui al punto 1. 1924–2024: il Surrealismo attraverso le sue riviste, il gruppo di ricerca ha focalizzato la sua attività di didattica intorno al succitato progetto.

 

* TERZA MISSIONE 2023 (Public engagement – Bergamo Next Level)

Il Gruppo di ricerca Arts and Humanities si impegna in attività di Terza missione: avvicinare le persone – cittadini come pure turisti – alle attività del Gruppo di ricerca, promuovendo la conoscenza come valore per tutta la comunità; diffondere una cultura interdisciplinare con metodi sia tradizionali (esposizioni, conferenze, e altre attività dal vivo), sia innovativi/multimediali, con una particolare attenzione verso l’uso di piattaforme web e alla realtà virtuale; promuovere con i visitatori/spettatori un dialogo e una riflessione attiva rispetto ai temi proposti, caratterizzati da un valore estetico e da un interesse etico, ossia da un valore civile; valorizzare percorsi di ricerca sull’immaginario culturale delle varie epoche, all’interno di coordinate più ampie, dall’ambito letterario-antropologico a quello propriamente visuale, a quello scientifico; coinvolgere docenti e studenti, come pure varie realtà istituzionali del territorio, in un’ottica collaborativa e trasversale, secondo la tradizione del già CAV UniBg; coinvolgere nelle iniziative personalità del mondo della cultura e delle arti esterne all’Ateneo.

Le iniziative che hanno avuto corso, già programmate e in fase di lavorazione sono le seguenti.

Public engagement

  •  Progetto espositivo “Festival Dalmine Maggio Fotografia 2023” che intende proseguire nella collaborazione fra il già CAV di Ateneo, il CUS Bergamo (Via Verdi, 56 Dalmine) e l’Assessorato alla Cultura e promozione del territorio del Comune di Dalmine. Tale collaborazione (esordita nell’a.a. 2014/2015, nel contesto della IV edizione del festival fotografico "Dalmine Maggio Fotografia"), ha dato luogo a esposizioni fotografiche a tema che si sono avvalse delle esperienze effettuate sul campo dagli studenti stessi, in collaborazione con i docenti. Copie dei cicli annui fotografici (stampe digitali in quadricromia), dapprima in mostra presso il CUS Bergamo (Via Verdi, 56 Dalmine) nell’ambito “Festival Dalmine Maggio Fotografia” e accompagnate da una Tavola rotonda composta da studenti e docenti alla presenza di un vasto pubblico, sono a tutt’oggi esposte in Via Pignolo n. 123 (piano -3 e piano -4). 
     
  • Giacomo Manzù: la persona e l’artista. Nuovi sguardi e prospettive

Per il Gruppo di ricerca Arts and Humanities i Proff. Nunzia Palmieri e Giacomo Raccis, continueranno a contribuire alla pianificazione delle successive iniziative previste da questo progetto di ricerca e divulgazione, che ha come pubblico elettivo tanto quello dell’Accademia Carrara (in particolare con l’implementazione dell'archivio digitale delle opere di Giacomo Manzù, realizzato dalla Fondazione Manzù), quanto quello della cittadinanza più ampia, a cui saranno rivolte specifiche iniziative.

  • Arte, creatività e neuroscienze 9 - 10 giugno 2023, Aula Magna e Chiostro di Sant’Agostino. Incontro finanziato nell’ambito del Bando di Ateneo per attività di Public Engagement promosso dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali in collaborazione con il Dipartimento di  Lettere, Filosofia, Comunicazione, con il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo, con l’Università degli studi di Padova e l’Università degli studi di Bari. Le due giornate intendono promuovere la conoscenza delle ricerche attuali in neuroscienze nell’ambito dell’apprezzamento estetico dell’arte e della creatività, dando spazio, quanto al dibattito, a prospettive diverse. Scopo del progetto è divulgare (in maniera fortemente interattiva)  i risultati attuali su un tema che ha importanti risvolti sociali, colmando lo iato che spesso si crea tra ricerche di laboratorio e quanto viene trasmesso al pubblico di non esperti. Coordinatrice: Zaira Cattaneo. Per il Gruppo di ricerca Arts and Humanities:  Marco Belpoliti, Elio Grazioli,  Franca Franchi, Alessandra Violi.

Bergamo Next Level

  • Frontiere e conflitti. Arti performative a confronto, 11 maggio 2023, 20:30-23:00, Conferenza Spettacolo, Teatro Sociale, Città Alta, 600 posti.

Finanziato nell’ambito della sezione Culture di Bergamo Next Level dell'Università degli studi di Bergamo che partecipa al progetto “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”. Frontiere e conflitti. Arti performative a confronto è un progetto nato in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti e con il Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia. Si tratta di una conferenza spettacolo promossa anche tramite una pillola video prodotta mercoledì 29 marzo 2023 (https://www.youtube.com/watch?v=iAmO697U_7A&t=38s). Il progetto si pone l’obiettivo di studiare il rapporto tra arti performative, frontiere e conflitti, attraverso un viaggio nella storia dell’opera, della prosa e del jazz, soffermandosi sui punti di tangenza tra arte e conflitto. Più nel dettaglio. «La logica della storia è distruttiva come gli uomini che produce: e dovunque tende la sua forza di gravità, riproduce l'equivalente del male passato. Normale è la morte.» T. Adorno, Minima Moralia. Questa dura sentenza di Theodor Adorno evidenzia come il male sia connaturato all’umanità e come questa cruda realtà sia ineluttabile. Di conseguenza, tutta l’attività umana è permeata da questa forza distruttiva. Lo scopo di questo progetto è mostrare il fil rouge tra le principali arti performative e il conflitto, in tutte le sue possibili sfaccettature. Conflitto può essere inteso come guerra: musica, teatro e opera, come tutta l’arte, sono da sempre legate alle azioni belliche. Senza il conflitto tra Capuleti e Montecchi non esisterebbe la struggente tragedia di Romeo e Giulietta di Shakespeare. Senza la campagna napoleonica contro l’Ancien Régime non avremmo avuto la Sinfonia Eroica di Beethoven, senza i moti indipendentisti polacchi non avremmo le grandi opere dedicate al folclore locale di Chopin, senza la schavitù non avremmo il Jazz, senza la Prima Guerra Mondiale non avremmo opere come il Wozzeck di Berg o Histoire du Soldat di Stravinskij, senza il Franchismo non avremmo la furente denuncia Como una ola de fuerza y luz di Luigi Nono. D’altro canto, l’arte è intrinsecamente legata al conflitto interiore: nasce, infatti, da uno stato di tensione e di squilibrio in cui l’artista viene a trovarsi ogni volta che attraversa e vive su di sé la pressione di tendenze, bisogni e motivazioni contrastanti. A sua volta, il conflitto tra correnti di pensiero è alla base dell’evoluzione continua dell’arte. Prendiamo, ad esempio, il confronto tra musica classica e jazz: rappresentano due poli opposti, contrassegnati da un diverso approccio alla musica e al suo apprendimento. Da un lato, nella musica classica, si manifesta una componente visiva e colta che abbraccia la partitura scritta. Dall’altro, nel jazz, emerge maggiormente quella dettata dall’improvvisazione e dalla corporeità. Così, anche nella prosa, gesti e intenzioni drammatiche sono mossi da conflitti interiori ed esteriori.  

L’obiettivo principale di questo progetto è proporre ad un target di pubblico ampio una conferenza-spettacolo che possa approfondire la tematica del rapporto tra arti performative, conflitti e frontiere, tematica fondamentale, soprattutto nella nostra contemporaneità. In epilogo saranno dedicati 15-20 minuti alle domande da parte del pubblico e risposte da parte delle oratrici e degli oratori sul palco. A cura di: Franca Franchi. Per il Gruppo di ricerca Arts and Humanities: Franca Franchi, Elio Grazioli, Elena Mazzoleni, Francesca Pagani, Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis, Anna Maria Testaverde, Alessandra Violi. 
Coordinatrice scientifica: Franca Franchi.

CiMAV - Cinema e media audiovisivi

CiMAV - Cinema e media audiovisivi

Il gruppo “Cinema e media audiovisivi”, attivo dal 2022 con coordinamento presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, concentra la propria attività sul valore storico, culturale, estetico, sociale ed economico dei media audiovisivi (cinema, televisione, fotografia, videogioco, realtà virtuale ecc.) quali oggetti rilevanti nell’ampia ecologia visuale contemporanea. Il nucleo del gruppo di ricerca è costituito dai docenti, dai ricercatori e dai collaboratori alla didattica afferenti al settore scientifico-disciplinare L-ART/06 - Cinema, fotografia e televisione, ma è aperto all’apporto metodologico e tematico di studiose e studiosi di altre discipline.

Partecipanti: Giorgio Avezzù, Adriano D’Aloia (responsabile scientifico), Stefano Ghislotti, Shannon Magri, Giuseppe Previtali, Simone Villani.

Le attività del gruppo comprendono:

- la promozione di progetti di ricerca interdisciplinari;

- l’organizzazione di attività seminariali e convegnistiche locali, nazionali e internazionali aperte a studiosi, dottorandi e studenti;

- la produzione di pubblicazioni scientifiche;

- l’ideazione e la realizzazione di attività culturali per il progetto Open Campus e per il public engagement d’Ateneo; 

- la collaborazione alle attività di valorizzazione del patrimonio degli archivi audiovisivi del territorio;

- la collaborazione alle attività formative dei festival cinematografici del territorio;

- l’impulso alle attività del Visual Media Lab.

Classical, Medieval and Early Modern Studies UniBg

Classical, Medieval and Early Modern Studies UniBg è un’iniziativa degli afferenti al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione che si occupano dell’età medievale e della prima età moderna. Il gruppo di ricerca è finalizzato a promuovere, valorizzare e diffondere le ricerche avviate all’interno del Dipartimento su tali epoche, sia migliorando la comunicazione e la progettualità interna al Dipartimento in tale ambito, sia dandone una maggiore visibilità all’esterno. Medieval and Early Modern Studies Unibg si caratterizza per l’approccio interdisciplinare e per l’interesse per temi innovativi e trasversali nell’ambito degli studi medievali e rinascimentali. 

Partecipanti: Maddalena Bonelli, Clizia Carminati, Paolo Cesaretti, Lucia Degiovanni, Enrico Giannetto, Giulia Giannini, Elena Gritti, Franco Giudice, Niccolò Guicciardini, Eleonora Latiri, Marco Pellegrini, Riccardo Rao, Salvatore Ricciardo, Luca Carlo Rossi, Riccardo Saccenti, Francesco Sala, Anna Maria Testaverde, Giovanni Carlo Federico Villa, Massimo Zaggia.

LICon - Lingue, Interazioni, Contesti

Seminario LICon - Lingue, Interazioni, Contesti, che persegue una linea di attività scientifica orientata allo studio delle lingue nella loro valenza sociolinguistica e pragmatica, in prospettiva sia sincronica, sia diacronica. Situazioni linguistiche privilegiate, ma non esaustive, sono quelle relative ai repertori che si sono succeduti in ambito europeo e italiano in particolare, indagati in diversi momenti storici con particolare attenzione al contesto comunicativo e storico-sociale considerato.
L’attività complessiva del Seminario LICon si declina in diversi modi:

  • Lavori e progetti di ricerca realizzati dai componenti del gruppo, inclusa l’organizzazione di seminari, convegni e giornate di studio e di diffusione delle ricerche;
  • Organizzazione di attività scientifico-didattiche per dottorandi e per studenti del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione;
  • Cura della diffusione scientifica e delle risorse web;
  • Attenzione ai rapporti scientifici nazionali e internazionali, anche funzionali alla presentazione di progetti per finanziamenti esterni e all’organizzazione di attività congiunte con altri studiosi in sintonia con le attività del gruppo.

Il Seminario LICon è costituito dai seguenti componenti: Ricercatori del Dipartimento LFC: Federica Guerini e Piera Molinelli. Ricercatori di altri Atenei: Chiara Fedriani (Università di Genova), Maria Napoli (Università del Piemonte Orientale). Collaboratori alla ricerca: Chiara Ghezzi, Marta Ghilardi.

SeStam - Seminario studi tardo-antichi e medievali

SeStam Seminario studi tardo-antichi e medievali: SeStam è un gruppo di ricerca attivo all’interno del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università di Bergamo dedicato allo studio e alla conoscenza del mondo tardo antico e medievale. Il Seminario si caratterizza per un approccio interdisciplinare, fondato sull’incontro fra studi storici, storico-filologici, filosofici e archeologici in ambito mediterraneo ed europeo. Il Seminario è scandito da più incontri tematici (convegni, seminari, presentazioni di libri e lezioni) e da appositi momenti di incontro interdisciplinare, che si svolgono nel corso dell’anno solare. Le iniziative intendono mettere in contatto l’attività di ricerca con quella didattica. 

Referente del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione: Riccardo Rao.

Membri del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione: Maddalena Bonelli, Paolo Buffo, Paolo Cesaretti, Luca Lombardo, Nicola Morato, Marco Pellegrini, Luca Carlo Rossi, Riccardo Saccenti.

Elena Gritti (assegnista), Eleonora Latiri (dottoranda), Alessia Meneghin (assegnista), Francesco Sala (dottorando), Federico Zoni (assegnista).

Referente del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere: Francesco Lo Monaco.

Membri del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere: Maria Grazia Cammarota, Davide Checchi, Gabriele Cocco.

Storia della Scienza

Il gruppo di Storia della Scienza è attivo da molti anni presso l'Università degli studi di Bergamo ed i suoi ricercatori sono perlopiù afferenti al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione (Enrico Giannetto, Audrey Taschini, Oreste Trabucco, l'assegnista Tiziano Ottobrini, e Salvatore Ricciardo nel Dipartimento di Scienze umane e sociali). I campi di ricerca spaziano all'interno della storia della fisica e della matematica, dal '600 al '900: l'opera di Giordano Bruno e di Galileo e la sua scuola (Accademia del Cimento), di Boyle e di Hobbes, di Newton e di Leibniz, di Poincaré ed Einstein, di Bohr e Heisenberg costituiscono i principali oggetti di studio. La storia del pensiero scientifico è indagata nelle sue correlazioni al pensiero filosofico e nelle sue valenze epistemologiche. Il centro dipartimentale ISHTAR, legato nel passato alla Scuola di Dottorato in Antropologia ed Epistemologia della Complessità, è espressione soprattutto di queste ricerche. Il gruppo ha diverse collaborazioni internazionali come quella con il Max-Planck Institute for the History of Science di Berlino e con l'Oxford Centre for the History of Science.