Platone, Apologia di Socrate

13 marzo 2024 11:00
Luogo: 
Teatro Sant’Andrea, via Porta Dipinta, 37, Bergamo
Relatore/i: 
Christian Poggioni (regia e interpretazione)
Aurélie Borremans (scenografia)
Eventi/attività di Public Engagement
Persona di riferimento: 
Prof.ssa Cecilia Nobili
Prof. Paolo Cesaretti
Strutture interne organizzatrici: 
Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

L’evento cui si riferisce l’Apologia è l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici di Atene nel 399 a.C. Platone ne fu testimone oculare. Socrate, vittima di una congiura politica, è accusato di empietà e di corrompere i giovani. Per questo è condannato a morte, ma al termine del processo porge ai propri accusatori un ultimo, fondamentale messaggio: “Se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo giusto, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte.” È questo di Platone il dialogo politico per eccellenza, che vede di fronte un uomo e la sua comunità nel drammatico confronto sul senso di vivere personale e politico. Il rapporto tra Socrate, i suoi accusatori e i giudici ateniesi, crea un contrasto drammatico tra l’attore e il pubblico, direttamente chiamato in causa dalle domande e dalle provocazioni del maestro, le cui parole risuonano attuali qui e oggi non meno che nell’aria corrotta dell’Atene di allora. La nostra Atene ha oggi un suo Socrate da ascoltare?

Iniziativa promossa dal gruppo di ricerca Ant.Class. - Studi e ricerche sul mondo greco, romano e bizantino