La crescita economica dell’Italia medievale nel quadro mediterraneo. A proposito di 'L’asino e il battello. Ripensare l’economia del Mediterraneo medievale, 950-1180'”

30 maggio 2024 16:00
Luogo: 
Aula 1, Bernareggi
Conferenze/Convegni/Workshop
Persona di riferimento: 
Prof. Riccardo Rao
Strutture interne organizzatrici: 
Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Troppo spesso il Mediterraneo medievale viene ancora oggi interpretato alla luce di paradigmi obsoleti, che si basano sulla presenza o sull’assenza degli europei nelle reti commerciali che connettono le varie regioni intorno al mare. Ponendosi sulla scia del suo precedente, monumentale lavoro sui secoli V-VIII, in questo libro Chris Wickham offre uno sguardo sul tema totalmente nuovo.

Lasciando da parte le “grandi narrazioni” fortemente connotate in senso ideologico e ripartendo dall’analisi delle fonti scritte e archeologiche disponibili, lo storico traccia così un quadro comparativo delle più importanti macro-regioni mediterranee fra X e XII secolo: l’Egitto, la Tunisia, la Sicilia, l’impero bizantino, la Spagna e il Portogallo islamici nonché l’Italia centro-settentrionale. Ricostruendo anzitutto i processi economici interni, quelli che favorivano lo spostamento di merci sulla terra a dorso d’asino, e procedendo poi alle loro connessioni esterne, che invece facevano leva sui battelli carichi di merci gestite da mercanti, Wickham porta il lettore a ripensare completamente la struttura, le dinamiche e la logica di base delle economie medievali.

Programma: 

Intervengono:
Chris Wickham (Università di Oxford)
Riccardo Rao (Università di Bergamo)
Sandro Carocci (Università di Roma Tor Vergata)
Alma Poloni (Università di Pisa)

Alimentano il dibattito:
Paolo Buffo (Università degli studi di Bergamo)
Michele Cagnazzo (Università degli Studi di Bergamo)
Beatrice Del Bo (Università degli studi di Milano)
Francesco Lo Monaco (Università degli studi di Bergamo)
Paolo Grillo (Università degli Studi di Milano)
Fabio Saggioro (Università di Verona)
Roberta Svanoni (Università degli studi di Bergamo)
Federico Zoni (Università degli studi di Bergamo)